Ritenuta fiscale del 4% su fatt. emesse a condomini | |||
In questo capitolo tratteremo l'argomento su come gestire l'applicazione di ritenuta fiscale del 4% su fatture emesse nei confronti di condomini, da parte di aziende, sulla base di contratti di appalto di beni e/o servizi. Una norma ha introdotto l'obbligo per gli amministratori di condomini di applicare (cioè trattenere) una ritenuta del 4% sui corrispettivi dovuti ad imprese che forniscono loro servizi e/o beni con contratto di appalto. Le imprese in oggetto sono per lo più imprese di pulizia, idraulici, elettricisti, artigiani simili, ecc... Quelli che fanno lavori per i condomini. Innzitutto è bene sapere che non c'è un obbligo di esporre tale ritenuta nella fattura emessa, da parte di queste imprese (è onere dell'amministratore del condominio applicare la ritenuta al momento del pagamento, indipendentemente da quanto riportato come totale fattura). Ma è anche vero che è possibile che venga richiesta questa possibilità (A) dalle imprese utilizzatrici di Business, per agevolare i rapporti con i propri clienti (e non per un obbligo fiscale). Un problema ulteriore (B) può sorgere in particolare quando è previsto un pagamento con una o più ricevute bancarie; in tal caso, infatti, la ricevuta bancaria dovrà già prevedere di togliere il 4% suddetto. Altro tema (C) è quello relativo alla gestione contabile dell'importo relativo alla ritenuta che andrebbe contabilizzato come 'credito verso l'erario per ritenute subite' e non come 'credito verso il cliente'. NB: il 4% si applica, a quanto è dato oggi a sapere, sul totale merce (beni e servizi, cioè materiale e manodopera del corpo del documento) più le eventuali spese (siano esse incasso, bolli, trasporti, imballo), e non sul totale della fattura. A dir il vero questo non è, ad oggi, sicurissimo. Aspettiamo chiarimenti ed assicurazioni. Comunque, allo stato attuale assumiamo che il problema di righe con ritenuta e righe senza ritenuta nello stesso documento non esista (come invece succede già adesso, e da sempre, per esempio, per certe voci delle parcelle dei professionisti). Ad oggi possiamo consigliare per gli utenti di Business che hanno questo problema (fatturazione, a condomini, di prestazioni soggette a contratto d'appalto), di:
A : per la stampa con importo ritenuta Utilizzando per i clienti con spunta su condominio in anagrafica e un codice pagamento particolare le stampe riporteranno l'indicazione della ritenuta del 4%. Anche in presenza del problema sopra esposto (quando cioè può esserci il caso della fattura allo stesso cliente, a volte con ritenuta e a volte senza ritenuta), sarà possibile esporre nella stampa del documento l'importo della ritenuta o meno a seconda del codice di pagamento utilizzato (nel primo caso quello che prevede una rata iniziale del 4%, oppure nel secondo caso uno di quelli che non prevede tale impostazione). NB: per far operare questo comportamento in modo corretto occorre inoltre che nel piede della fattura non siano indicati valori diversi da zero nei campi 'Abbuono' e 'Acconto'. B : per la presenza di ricevute bancarie Definire pagamenti con condizioni particolari (vedi sopra prima forma di pagamento) che permettano di prevedere una prima rata pari al 4% dell'imponibile + spese, ed una o più rate sul valore residuo. Questi codici di pagamento dovranno essere utilizzati dall'utente per l'emissione di fatture relative a corrispettivi derivanti da contratto di appalto (e non di eventuali forniture di merci). C : sul tema della contabilizzazione della ritenuta subita Sulle versioni attuali, non è prevista alcuna modifica al programma di Contabilizzazione documenti; la registrazione della ritenuta a chiusura parziale del credito verso il cliente dovrà essere eseguita dall'utente, chiudendo opportunamente la scadenza sul cliente (spezzandola, se necessario) NB: ci potrebbero essere altri approcci per un workaround al problema della stampa (A), quello indicato e quello a noi noto. Riteniamo non corretto, l'approccio di inserire nel corpo del documento una riga con importo negativo per stornare l'importo della ritenuta, applicando un codice iva di tipo 'Fuori campo iva'. Questo metodo infatti, se risolve direttamente il problema della stampa (il totale documento lo esporrebbe già al netto della ritenuta) ed anche delle ricevute bancarie (vedi punto B), produce una contabilizzazione in prima nota non corretta, sul totale documento IVA nella stampa dei registri IVA. Pertanto potrebbe essere praticabile solo da chi non ha anche il modulo contabilità generale, o non stampa i registri sul piano fiscale. Rimane tuttavia, a nostro avviso, un metodo non consigliabile. NB: in alternativa, ove possibile e praticabile (in rari casi), si può installare ed utilizzare il modulo della parcellazione, per l'emissione delle fatture in oggetto. Questo modulo, infatti, come è noto prevede già una gestione delle ritenute sulle fatture attive (ma non opera con articoli di magazzino, o con i DDT emessi ...). |