Impostazione iniziale del configuratore di prodotto | |||
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La cosa più complessa per l'utilizzo del configuratore è il lavoro preparatorio di analisi e normalizzazione del prodotto (o dei prodotti); Occorre cioè identificare quali sono le famiglie di prodotto :normalmente i configuratori vengono poi creati associandoli ognuno ad una famiglia di prodotti (ma non è necessariamente vero). Per ciascuna famiglia occorre individuare se è sufficiente una solo distinta base aperta per la rappresentazione della formulazione tecnica del prodotto, oppure se conviene approntare più distinte basi aperte (una distinta potrebbe a sua volta servire per più famiglie e/o configuratori). Poi verificare se le varianti e opzioni tecniche a livello di distinta possono verificarsi al solo primo livello della distinta aperta o anche a livelli sottostanti. Occorre cioè identificare quali sono i punti indefiniti : sicuramente il prodotto configurato è a livello di distinta un articolo indefinito, ma anche i semilavorati sottostanti (se ci sono) possono essere indefiniti (se dipendono dalle scelte dell'utente del configuratore). Ai livelli più bassi della distinta si potranno invece identificare dei semilavorati chiusi (cioè definiti in modo preciso, non dipendenti dalle scelte dell'utente) ed i componenti elementari (materie prime). D'altro lato occorre pensare analiticamente come viene definito commercialmente il prodotto in termini di caratteristiche/requisiti commerciali. Stabilire quindi quali sono gli insiemi, le caselle ed i raggruppamenti, e le regole di obbligatorietà e di divieto tra le caselle. Ultima fase (non meno importante), definire le chiavi di percorso, che fanno da ponte tra definizioni commerciali del configuratore e struttura della distinta aperta. Poi collegare le chiavi di percorso così definite da un lato alle varie caselle del configuratore e , dall'altro, nella distinta base, ai livelli intestati al prodotto indefinito e ai semilavorati indefiniti. Si consiglia innanzitutto di creare la tabella delle famiglie (linee) di prodotto. Poi occorre creare un articolo che identifichi il prodotto generico (ex: Automobile Modello A) con Tipo opzione SL/PF Indef. (fittizio). e Tipo articolo . (=punto), cui andrà intestata la distinta base aperta al livello più alto. Se ci sono semilavorati indefiniti occorre creare tanti articoli fittizi sempre con Tipo opzione SL/PF Indef. (fittizio). e Tipo articolo diverso da spazio e diverso da . (=punto) (ogni semilavorato indefinito fittizio dovrebbe avere un valore diverso in questo campo , per es A, B, C, ecc. in quanto questo campo viene considerato nella creazione automatica dei codici di magazzino necessari per gestire la configurazione/composizione reale del prodotto) , cui andranno intestate le distinte basi aperte ai livelli sottostanti. Codificare poi le chiavi di percorso, come sono state definite nella fase preparatoria (usare a tal scopo il programma Chiavi di percorso Config.). Creare a questo punto il configuratore (o i configuratori) con l'apposita funzione di menù Impostazione Configuratore. In particolare inserire per ciascun configuratore gli insiemi, le caselle, le regole, i prezzi di listino per ciascuna casella. A questo punto inserire i legami caselle-chiavi di percorso e chiavi predefinite , con l'apposita funzione di menù Impostazione Configuratore. Infine inserire nelle distinte basi i collegamenti ai livelli di prodotto indefinito e di semilavorati indefiniti, per ciascun figlio-componente (e per ciascuna lavorazione), nella apposita finestra, per quali chiavi di percorso quei componenti (e quelle lavorazioni) sono necessari. |